Nuovo bonus POS per commercianti: ecco chi può richiederlo e quanto si risparmia

Negli ultimi anni, l’adozione dei pagamenti elettronici ha avuto un’accelerazione significativa, grazie anche a diverse iniziative governative finalizzate a incentivare l’utilizzo di strumenti digitali per le transazioni. Tra queste politiche di modernizzazione, una delle più rilevanti è rappresentata dal bonus POS, un’agevolazione fiscale pensata per ridurre i costi legati alle commissioni per l’incasso tramite terminali di pagamento elettronico. Con la conferma del tax credit POS per il 2025, questa misura riveste ancora un ruolo centrale nel sostenere commercianti, artigiani, professionisti e piccole imprese nell’adozione di nuove tecnologie di pagamento, promuovendo la tracciabilità finanziaria e la lotta all’evasione.

Destinatari e requisiti d’accesso

L’agevolazione è destinata a una platea ben definita di operatori economici. In particolare, possono usufruire del nuovo credito d’imposta sulle commissioni POS:

  • Imprenditori individuali
  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti
  • Commercianti (sia negozi fisici che ambulanti)
  • Piccole imprese e titolari di partita IVA

Il criterio fondamentale per accedere al bonus è che, nell’anno precedente a quello in cui si sostiene la spesa per le commissioni, i ricavi e i compensi dell’attività non superino i 400.000 euro annui. Questo tetto è stato fissato per concentrare il beneficio sulle realtà di dimensioni minori, che tipicamente sostengono un peso proporzionalmente maggiore in termini di costi bancari rispetto alle aziende strutturate o ai grandi operatori.

È importante sottolineare che, per il calcolo del limite, devono essere considerate esclusivamente le somme fatturate nell’anno fiscale appena concluso: se l’attività ha ricavi pari o inferiori a 400.000 euro nel 2024, potrà richiedere il bonus sulle transazioni eseguite nel 2025.

Funzionamento e vantaggi economici

Il bonus POS consiste in un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate dagli istituti di pagamento sugli incassi effettuati tramite carte di debito, credito o strumenti digitali (ad esempio, smartphone, smartwatch e app di pagamento). Le condizioni per ottenere il risparmio sono chiare:

  • Devono essere considerate solo le transazioni con consumatori finali;
  • Le commissioni relative a pagamenti tra imprese (B2B) sono escluse dal calcolo;
  • È necessario che i pagamenti siano tracciabili e avvengano su territori italiani;
  • Il credito d’imposta viene riconosciuto per ciascuna commissione effettivamente pagata nell’anno di riferimento.

Non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF, IRES e IRAP, il che significa che il credito va a ridurre direttamente le imposte o i contributi dovuti, senza aumento della base fiscale. Questo rende il bonus particolarmente vantaggioso, assicurando un risparmio netto.

Per esempio, se un piccolo negozio ha sostenuto nel corso del 2024 1000 euro di commissioni POS, nel modello Redditi 2025 potrà usufruire di un credito pari a 300 euro, da utilizzare in compensazione tramite F24 con altre imposte dovute.

Modalità di richiesta e rendicontazione

La procedura per beneficiare del bonus POS è stata concepita per essere il più semplice e trasparente possibile:

  • Gli intermediari bancari e i prestatori di servizi di pagamento inviano, ogni mese, la rendicontazione delle commissioni addebitate per ciascun esercente all’Agenzia delle Entrate.
  • L’importo delle commissioni sostenute e la relativa quota agevolabile vengono comunicate direttamente agli esercenti, spesso tramite l’estratto conto o la propria area riservata sul portale dell’istituto bancario.
  • All’interno del modello Redditi, nell’apposito quadro RU, il contribuente inserisce l’ammontare totale delle commissioni dichiarate dagli operatori finanziari, specificando il credito d’imposta spettante (identificato dal codice credito H3 – commissioni pagamenti elettronici).
  • Il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione già dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.

Tempistiche e documentazione

Il bonus POS si applica alle commissioni sostenute nel corso dell’anno solare di riferimento (ad esempio, nel 2024 per il credito utilizzabile nel modello Redditi 2025). Per la corretta rendicontazione, è consigliabile conservare la documentazione relativa alle spese, i report bancari e le comunicazioni degli intermediari, da esibire in caso di eventuali controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Nuovi obblighi e quadro normativo

La legislazione più recente, aggiornata con la Legge di Bilancio 2023 e le successive determinazioni, prevede che il POS sia obbligatorio per tutte le categorie che svolgono attività diretta verso il pubblico. L’obbligo riguarda non solo i commercianti in negozi fisici, ma anche ambulanti, artigiani, professionisti (medici, avvocati, architetti ecc.), titolari di bar, ristoranti, hotel e, recentemente, anche tabaccai e rivenditori di valori bollati.

L’unico limite oggi previsto riguarda i pagamenti in contanti, consentiti fino a un massimo di 5.000 euro, mentre per qualsiasi importo inferiore il cliente ha il diritto di richiedere il pagamento elettronico. L’inadempienza a tali obblighi può comportare sanzioni amministrative, con l’obiettivo dichiarato di incentivare l’uso di strumenti tracciabili e contrastare fenomeni di evasione fiscale.

Il tax credit POS si inserisce dunque in un quadro organico di interventi in materia di digitalizzazione e trasparenza dei flussi finanziari, costituendo un aiuto concreto per chi accoglie l’innovazione e contribuisce alla modernizzazione del sistema economico.

Criticità, vantaggi e prospettive di sviluppo

Nonostante il credito d’imposta rappresenti sicuramente una misura positiva, alcuni operatori hanno evidenziato criticità legate principalmente al costo fisso dei dispositivi POS, alle spese di attivazione e manutenzione, e all’entità delle commissioni per micropagamenti. Tuttavia, l’obbligo normativo e gli incentivi fiscali hanno contribuito in modo significativo a una rapida diffusione dei pagamenti elettronici in Italia, favorendo anche una crescente familiarità dei consumatori con gli strumenti digitali.

Per il futuro si delineano possibili ulteriori evoluzioni, con la prospettiva di promuovere tecnologie sempre più avanzate, sicure e convenienti sia per i commercianti sia per i clienti. In un contesto di innovazione continua, il bonus POS resta un riferimento importante, capace di sostenere la competitività delle piccole imprese e di rafforzare la cultura della tracciabilità nei rapporti economici.

Per chi opera nel settore commerciale e professionale, è quindi essenziale restare aggiornati sulla normativa, monitorare le condizioni applicate dal proprio istituto di credito e sfruttare tutte le opportunità offerte dalla fiscalità agevolata sui pagamenti elettronici, così da trasformare un obbligo in una leva di crescita e sviluppo per la propria attività.

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